Unieuro presenta “Schermi futuri”

Unieuro ha presentato nei giorni scorsi “Schermi Futuri. Generazione Z e social fra legami liquidi e nuove comunità”, primo Libro Bianco nato dall’Osservatorio Schermi Futuri ideato e promosso da Unieuro per indagare e comprendere il rapporto tra la tecnologia e le persone.

Unieuro è da sempre schierata a favore di un utilizzo responsabile della tecnologia e molto attenta alle abitudini dei ragazzi e ai fenomeni che accompagnano l’età evolutiva. Da anni ha scelto di informare e sensibilizzare centinaia di migliaia di studenti assieme a Polizia di Stato con il progetto #cuoriconnessi contro il cyberbullismo.

A #cuoriconnessi si affianca l’Osservatorio Schermi Futuri, realizzato in collaborazione con Ipsos e con la direzione scientifica del Dott. Paolo Crepet, il primo progetto di analisi che vuole supportare, anche tramite la ricerca scientifica, la comprensione di tutti quei fenomeni che l’innovazione porta con sé fornendo una fotografia reale dei fenomeni che spesso, in maniera silenziosa, impattano sulle persone nella loro avventura alla scoperta dell’infinito potenziale che la tecnologia porta con sé.

Il primo capitolo di questo percorso è dedicato alla Generazione Z – i cosiddetti zedder, ovvero adolescenti e giovani fino ai 24 anni – con tre obiettivi principali: esplorare i comportamenti dei giovani sui social media, cogliere le loro sensazioni sia all’interno degli ecosistemi social sia come possibili effetti che questi possono provocare sulle loro sfere emotive personali, scoprire l’eventuale correlazione tra la percezione che i ragazzi hanno di se stessi nella vita quotidiana ed il loro modo di usare le piattaforme online.

Direttore scientifico di eccezione del progetto Schermi Futuri è il Dott. Paolo Crepet, che ha determinato l’area di ricerca, definito – con il partner tecnico Ipsos – le caratteristiche metodologiche e demografiche dell’indagine e creato un questionario approfondito specifico per intercettare le diverse sfumature del “sentire” che il rapporto con i social genera nei nostri ragazzi. La ricerca è stata condotta su un campione di circa 1.200 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni attivi sui principali social media (Facebook, Instagram, YouTube, TikTok, Twitch e Twitter), attraverso sondaggi via web e interviste face-to-face online, con domande di profilazione e sui comportamenti online, sulle emozioni provocate dai social e su come ci si auto-percepisce sulle diverse piattaforme.

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