Ben il 39,5% delle promozioni analizzate non rispettava la Omnibus, non offrendo un prezzo realmente inferiore rispetto al mese precedente
Il Black Friday 2025 è ormai alle spalle e, come ogni anno, QBerg ha voluto analizzare i dati alla ricerca di sorprese nel mondo dei siti online che trattano Beni Durevoli.
Nel primo focus, sono state analizzate quante offerte nel giorno del Black Friday avevano un prezzo superiore a quello del venerdì precedente (ovviamente a parità di prodotto e sito), mentre nel secondo è stato messo in luce su quante, tra le offerte esplicitamente dichiarate come tali, non abbiano rispettato la Omnibus, proponendo un prezzo maggiore di quello praticato nei 30 giorni precedenti. La mole di dati analizzati da QBerg è veramente corposa. Si parla di 282.516 osservazioni di prezzo, per un totale di 116.104 modelli unici su 65 siti, tra Generalisti, Specialisti (pure e retailer) e siti Manufacturer. Nel giorno del Black Friday, le osservazioni presenti, e disponibili all’acquisto, quindi con un prezzo dichiarato e non in out-of-stock (OOS) erano 180.806, per un totale di 80.232 modelli unici.
Andando a confrontare, a parità di modello e sito, il prezzo proposto il venerdì nero contro quello proposto solo una settimana prima, troviamo che ben il 12,8% di tutte le osservazioni avevano un prezzo superiore a quello del venerdì precedente. A livello di Categoria, quest’anno tale (non positivo) primato spetta al Ged built-in che spicca sia per percentuale di osservazioni (20,6%) rispetto al totale di Categoria, sia come numero assoluto, con ben 5.695 osservazioni problematiche. Segue il Ged con un 17,8% di percentuale, ma con un numero assoluto di osservazioni (3.925) decisamente più basso. Subito dopo abbiamo l’Audio Video (al 17,4% con 1.767 osservazioni) e le Periferiche IT (14,2%, 311 osservazioni).

Andando invece ad analizzare i prezzi, o meglio il differenziale di prezzo ristretto a queste situazioni anomale, emergono le evidenze esposte nel grafico seguente. Ci si aspetterebbe almeno che tale differenziale fosse piccolo: e invece, a totale universo delle osservazioni anomale, siamo in doppia cifra con un 11,69% di aumento rispetto al venerdì precedente. Le Categorie più interessate sono Home Entertainment (+20,77%), Accessori TLC (+19,16%), Networking/Smart Home (+15,61%), Wearable (+14,89%) e Telefonia e Dispositivi mobili (+14,51%). Il grande elettrodomestico, che guidava la classifica delle numeriche nel grafico precedente, si trova in fondo alla lista, con un +10,6% per il Ged e un +9,4% per l’incasso.

L’ultima analisi proposta da QBerg ha avuto come oggetto la verifica che tutte quelle osservazioni chiaramente identificate come “Sconto” (quindi non “Prezzo consigliato”, “Prezzo listino”, “Prezzo manufacturer” o altre locuzioni del genere) rispettassero la Omnibus, esponendo quindi un prezzo che era effettivamente il più basso rispetto ai 30 giorni precedenti, sempre a parità di modello e di sito. Anche qui la situazione non è rosea: pur parlando di un universo più ridotto (31.245 osservazioni “In promozione”), ben il 39.5% di queste non rispettavano la Omnibus. Le Categorie più colpite sono di nuovo il Ged Built-in, con il 47.1% delle offerte “fuori norma”, seguita da Audio Video (46.7%) e Periferiche IT (44.9%).

L’analisi del Black Friday 2025 restituisce la fotografia di un mercato ancora opaco. Se da un lato il 12,8% delle osservazioni presentava un prezzo addirittura superiore rispetto al venerdì precedente, con picchi di rincaro che sfiorano il 21% nell’Home Entertainment, dall’altro il dato sulla compliance normativa è ancora più allarmante. Ben il 39,5% delle promozioni analizzate non rispettava la Direttiva Omnibus. Settori critici come il GED Built-in e l’Audio Video hanno mostrato tassi di non conformità vicini al 50%. Questi numeri non rappresentano solo un’occasione persa per il consumatore, ma un rischio concreto per la credibilità delle insegne e per la tenuta dei margini in un contesto competitivo sempre più regolamentato. In uno scenario dove le dinamiche di prezzo cambiano repentinamente e la sorveglianza normativa si intensifica, basare le proprie strategie su sensazioni o controlli a campione non è più sostenibile. Per proteggere la brand reputation e garantire una competitività sana, è indispensabile dotarsi di strumenti di monitoraggio in tempo reale che offrano visibilità totale su assortimenti, variazioni di prezzo e compliance legale.
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