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La storia di Barni Carlo Spa parte da Busto Garolfo (MI). In 70 anni, da un negozio di 20 mq a distributore nazionale di elettronica di consumo

La Barni Carlo Spa compie 70 anni. Un’attività che inizia in un paese in provincia di Milano, Busto Garolfo, e che negli anni diventa una realtà di primo piano nella distribuzione di prodotti di elettronica di consumo. Da quasi 40 anni importatore di prodotti elettronici dai principali mercati internazionali, oltre 2 milioni di prodotti trattati tra grandi e piccoli elettrodomestici, televisori, audio e video, più di 100 milioni di fatturato, 40 dipendenti, 40mila metri quadri di logistica, consegne giornaliere a oltre 450 negozi di elettrodomestici e elettronica di consumo, 500 spedizioni quotidiane direttamente a casa del consumatore perché, oltre a essere “Amazon vendor” ufficiale nei principali marketplace europei, la sua logistica è integrata con le maggiori piattaforme di vendita on line operanti in Italia e nel Vecchio continente. Da più di 50 anni fornitore di riferimento delle più importanti catene della grande distribuzione e della distribuzione organizzata (come Carrefour, Coop, Conad, MD, Panorama, Il Gigante, Tigros, Famila), creatore e gestore dei cataloghi premi di aziende come Philip Morris, Il Gigante, CartaSì, Enel, American Express, Banco di Roma. E, in più, distributore ufficiale di tutti i più prestigiosi marchi di audio video e di home appliances (come Samsung, Whirlpool, Sony, Canon, LG) e artefice del rilancio in Italia del marchio Akai, brand cult dell’elettronica di consumo, da lei oggi portato anche nel mondo degli elettrodomestici.

Sono questi gli impressionanti numeri di Carlo Barni Spa, la cui avventura comincia il 1° aprile 1953, in un negozio di 20 metri quadrati in piazza Lombardia a Busto Garolfo (Mi), e che in questi giorni festeggia i 70 anni di attività con il riconoscimento che arriva da uno studio di Trade, nota rivista di settore, che posiziona la Barni Carlo Spa ai vertici in tutti i campi oggetto della ricerca: rotazione di magazzino, velocità di pagamento dei fornitori e di evasione degli ordini.

A muovere i primi passi della lunga storia che porterà l’azienda di Busto Garolfo, in provincia di Milano, a diventare la regina degli elettrodomestici è Carlo Barni, classe 1925, che a dispetto dei suoi 98 anni ancora oggi è sovente presente in azienda a sostenere i figli, Giuseppe e Luigi, che la guidano occupandosi della gestione, dei rapporti con fornitori e clienti e dell’amministrazione, ruoli in cui all’inizio della storia, dal primo camioncino che si muoveva fra Altomilanese e Varesotto fino alle scelte strategiche assunte nel pieno del boom economico italiano e dell’austerity degli anni Settanta, Carlo Barni era affiancato dalla moglie, Giovanna Olchini.

Da sinistra: Giuseppe, Carlo e Luigi Barni

La Carlo Barni Spa è dunque una di quelle imprese familiari italiane che vincono sulla scena internazionale perché sostenute nella loro crescita da valori legati alla storia e alla tradizione e che sono i principali testimoni dei cambiamenti socio-economici dell’Italia. Lo dimostrano gli impegni assunti negli anni e portati avanti con convinzione dai due fratelli: Giuseppe Barni è presidente del comitato esecutivo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, quindi una banca locale che opera nel solco della cooperazione e del mutuo soccorso, Luigi Barni è membro del consiglio di amministrazione di ANCRA, che costituisce, a livello confederale, il sistema di rappresentanza unitario nazionale delle imprese che svolgono attività di commercio al dettaglio, all’ingrosso e di noleggio di elettrodomestici e elettronica di consumo. È anche membro del consiglio di amministrazione di Ecolight, il consorzio nazionale senza fini di lucro di riferimento della grande distribuzione organizzata che assicura la gestione, lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti elettronici in una logica di sviluppo sostenibile e di massima efficienza.

Settant’anni sono una vita e Carlo Barni ricorda ancora com’è cominciata. «Dopo la guerra, con un diploma di radiotecnica e tecnica delle trasmissioni, riparavo radio e altri piccoli apparecchi -racconta-. Nel 1953 ebbi l’occasione di rilevare un’attività sotto i portici a Busto Garolfo, in piazza Lombardia. Da quei 20 metri quadrati ho mosso i miei primi passi e negli anni Settanta, quando cominciava ad affermarsi la grande distribuzione organizzata, facemmo la scelta strategica di entrare in questo mercato».

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